Vuelta a España 2021, Giulio Ciccone: “Voglio farmi trovare pronto e, soprattutto, spero di essere all’altezza”
Giulio Ciccone pronto ad affrontare per la prima volta in carriera la Vuelta a España. Non solo il 26enne della Trek-Segafredo sarà all’esordio assoluto nel GT spagnolo, in programma dal 14 agosto al 5 settembre, ma per la prima volta sarà anche il capitano unico della sua squadra per la classifica generale. Con tante tappe di montagna adatte alle sue caratteristiche, lo scalatore abruzzese proverà a riscattare la delusione dell’altra corsa di tre settimane alla quale ha preso parte quest’anno, il Giro d’Italia, che era cominciato bene salvo poi concludersi malamente per colpa di una caduta all’inizio della terza settimana.
“È la mia prima Vuelta come leader della squadra, sono molto entusiasta, sarà importante sia per me che per il team – ha dichiarato Ciccone in un video apparso sui canali social del team – Mi mancava questa esperienza. L’idea di correre una gara nuova così importante, una grande corsa a tappe, sicuramente è un’esperienza bellissima. Mi mette ancor più voglia di provare queste nuove tappe, questi nuovi arrivi, queste nuove montagne. Mi piace perché è una gara molto imprevedibile, ci sono tanti arrivi in salita e anche il modo di correre è un po’ più da attaccanti. Sono sicuro che è adatta alle mie caratteristiche”.
“Non conosco bene le tappe nel dettaglio – ha proseguito il 26enne – però assieme al mio preparatore ho studiato i vari sforzi da affrontate giorno per giorno e quali sono le tappe più dure. Mi piace non sapere di preciso come sarà, perché riesco a dare sempre il massimo. A volte è meglio non sapere e correre con quel filo di incoscienza“.
Già due anni fa, l’abruzzese avrebbe dovuto correre la Vuelta con i gradi di capitano: “L’idea di partecipare come leader alla Vuelta c’era già nel 2019, poi per un cambio di programma avevo fatto il Tour de France, ma quest’anno è l’anno buono“.
Il vincitore di due tappe al Giro d’Italia ha poi raccontato la preparazione per questo appuntamento: “L’avvicinamento è stato un po’ non lineare, ho corso tanto e poi ho fatto questa piccola deviazione a Tokyo per le Olimpiadi, quindi sicuramente la mia condizione è buona, ma siamo in un periodo particolare dell’anno e non è come preparare un Giro, dove arrivi più fresco. Di base ci deve essere una grande condizione, bisogna tener duro per tre settimane, non c’è un giorno di riposo. Anche la classica tappa di pianura diventa più difficile di una di montagna. Conta tanto anche la testa, cercar di restare sempre lucidi, calmi e non sprecare, non innervosirsi quando non serve”.
“Le responsabilità non mi preoccupano più di tanto perché il nostro modo di correre e l’impegno sono sempre gli stessi, non bisogna cambiare troppo le abitudini. Forse l’unica abitudine da cambiare è quella di risparmiare un po’ di più e attaccare un po’ di meno – ha ammesso Ciccone – L’obiettivo mio è vivere giorno per giorno, sapendo però che l’obiettivo è quello di arrivare in alto in classifica. Sarà sicuramente un’esperienza importante per me, una grande occasione da sfruttare. Voglio farmi trovare pronto e, soprattutto, spero di essere all’altezza“.
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